NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

martedì 12 giugno 2012

In mostra a S. Pietro i documenti del referendum del ‘46. Un patrimonio da riscoprire



In occasione della festa del 2 giugno celebrata a Marsala, è stata allestita la mostra “Marsala e la Repubblica” a Palazzo VII Aprile, sede dell'attuale Consiglio comunale, a cura di Milena Cudia, che rende pubblici e conoscibili a tutti, i documenti relativi al Referendum Istituzionale del 2 giugno 1946, in cui gli italiani furono chiamati a scegliere tra Repubblica e Monarchia. In particolare è possibile leggere i risultati ottenuti a Marsala, dove la Repubblica si impose con 22.099 voti, mentre la monarchia...
solo con 9.941, un risultato a dir poco schiacciante. Adesso la mostra si è spostata al Complesso Monumentale di S. Pietro e, come ci ha spiegato la Cudia, “...l'obiettivo principale è quello di far conoscere il prezioso patrimonio storico-culturale della nostra Città, soprattutto ai giovani, per far apprezzare il bene culturale e salvaguardarlo”. Da quello che si può leggere nei documenti storici, Marsala si è contraddistinta, a differenza di altre città, per il forte piglio repubblicano, sicuramente dovuto alla sua storia, un terreno fertile dove Garibaldi ed i suoi Mille hanno potuto davvero costruire l'Italia. “Il 7 aprile 1946, quindi poco prima del referendum, si tennero a Marsala le prime elezioni amministrative in forma democratica, dove votarono finalmente anche le donne – ci ha informato Milena Cudia – ed il sindaco eletto risultò Luca Frazzitta, firmatario del referendum. Ma abbiamo recuperato anche i registri di Giunta, del '46, che a maggio diede le disposizioni sul referendum, il registro sulla prima convocazione del Consiglio comunale dello stesso anno, più alcuni documenti storici davvero unici, riguardo il marsalese Francesco De Vita e i primi atti relativi alla stesura della Costituzione”. De Vita infatti, a soli 33 anni, venne votato nel collegio palermitano per fare parte della sottocommissione che si occupò della stesura di una parte della Costituzione, la prima, dall'articolo 13 al 54, sui diritti ed i doveri dei cittadini. Durante la festa del 2 giugno scorso, inoltre, alcuni alunni del Liceo Classico “Giovanni XXIII”, hanno letto dei passi scritti da Francesco De Vita sulla libertà e la necessità di riforme sociali che puntassero sul merito del cittadino e non sul privilegio; è stato letto anche un discorso di Calamandrei sulla Costituzione Italiana.
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http://www.marsalace.it/web/index.php?option=com_content&view=article&id=6722:in-mostra-a-s-pietro-i-documenti-del-referendum-del-46-un-patrimonio-da-riscoprire&catid=37:iniziative

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