NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

giovedì 12 luglio 2012

L'allegoria di Roma


E' sintomatico. Non possiamo pensare che sia un caso. L'allegoria di Roma, affresco del 1884 posto nella volta della Sala della Lupa che noi monarchici ben conosciamo per essere il luogo nel quale il presidente della Corte di Cassazione lesse i risultati del referendum istituzionale del 1946 ma NON proclamò la repubblica, cade a pezzi.
Non possiamo che constatare che anche in questo caso l'allegoria è quanto mai rappresentativa. 
Se una volta quanto vi era rappresentato voleva esaltare le glorie della Nazione Italiana che si era data Roma per capitale questa volta la sua rovina, oltre ad essere materiale, è sicuramente simbolica del cadere a pezzi  di quella istituzione repubblicana che proprio in quella sala vide la luce, poca, con un parto pilotato il 18 giugno del 1946 dopo il "golpe" di De Gasperi.
L'episodio è ancora più intrigante in quanto da poche settimane proprio davanti alla Sala della Lupa è stato riposizionato il busto di Re Vittorio Emanuele II, primo Re d'Italia e vero Padre della Patria Italiana che evidentemente si sarà stancato di assistere allo scempio di quella che fu creatura sua e di persone nobilissime che all'Italia tutto sacrificarono.

Siamo felici che non si sia fatto male nessuno, cristiana carità ci impedisce di pensare diversamente, ma speriamo che quelli che indegnamente occupano le istituzioni italiane si rendano conto di quali altri, ben altri, crolli si stanno rendendo colpevoli.

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