NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

martedì 13 novembre 2012

UMBERTO II, UN PRINCIPE NELLA BUFERA


Giovedì 15 novembre presso l'Associazione Immagine per il Piemonte (a Torino, in via Legnano2/b) si apre la stagione degli Aperitivi culturali con la presentazione di un inedito diario di un amico d'infanzia di re Umberto II. Ne parlano il giornalista Roberto Coaloa, Edoardo Pesce e il Gen. C.A. Franco Cravarezza, moderati dal sottoscritto. Un appuntamento con la Storia per approfondire un periodo ancora tutto da chiarire, specialmente per i non addetti ai lavori.
Di cosa si tratta? Ufficiale di ordinanza del principe Umberto di Savoia dal 15 gennaio 1943 al 20 giugno 1944, il conte Francesco di Campello, amico d’infanzia del Principe, gli fu sempre vicino raccogliendone le confidenze e sollecitandolo a recitare una parte attiva. Il diario è un documento eccezionale su Umberto, uomo e principe, ma anche una testimonianza suggestiva su tutto un mondo, monarchico e conservatore, cresciuto nel culto degli ideali risorgimentali e della tradizione liberal-nazionale.
Le pagine dedicate all’8 settembre '43 e ai gironi successivi costituiscono una fonte attendibile, puntuale e minuziosa, ricca di particolari inediti, forse quella definitiva, sugli avvenimenti che portarono al trasferimento del Re e del governo nel Sud. Esse, allo stesso tempo, offrono una drammatica e colorita rappresentazione del clima caotico, della confusione, del senso di smarrimento, delle paure che regnavano in quelle ore, a tutti i livelli, nelle alte sfere governative, nelle gerarchie militari, negli ambienti della Corte. Viene messa in luce, anche, l’emarginazione di Umberto da ogni scelta decisionale e viene sottolineato il dramma interiore del Principe di fronte alla partenza precipitosa da Roma decisa da Badoglio. Campello rivela come fosse stato perfino predisposto un piano per il rientro in aereo di Umberto a Roma, che non fu possibile portare a termine per l’opposizione dei Sovrani e di Badoglio.
Illuminanti sono anche le pagine che rivelano i giochi politici durante il Regno del Sud e svelano le trame per cercare di imporre al re la reggenza: un progetto, questo, poi superato con la Luogotenenza. Non meno suggestive le annotazioni, fitte di giudizi in qualche caso impietosi, sui comandamenti e sulle autorità alleati oltre che su uomini politici italiani di tutti gli schieramenti.


Francesco di Campello (1905-1983) appartenente a una illustre famiglia legata alla Casa Reale seguì la carriera militare dapprima in Cavalleria e poi nella Regia Aeronautica. Al fianco di Umberto nel periodo del Sud, si rifiutò di prestare giuramento alla Repubblica nel 1916. Nel dopoguerra si occupò della Federazione Pugilistica Italiana e fu presidente del Circolo della Caccia, una delle istituzioni più antiche e simboliche della Capitale.


Ecco il titolo del volume: “Un Principe nella bufera. Diario dell’ufficiale di ordinanza di Umberto 1943-1944 ” di Francesco di Campello (pp.125, euro 15,00).

http://vgccultura.blogspot.it/2012/11/un-principe-nella-bufera-presentazione.html

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