NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

domenica 23 dicembre 2012

A casa i nostri militari



di Tommaso Francavilla




Sono due soldati italiani, i fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Avevano, come tali, il compito di difendere dai pirati, su una rotta da essi particolarmente infestata, una nave che – all'ombra del Tricolore- è territorio italiano. Avevano la responsabilità non soltanto della nave in quanto tale, che è fonte importante di ricchezza e di lavoro, ma anche un equipaggio altrimenti inerme nei confronti di soggetti notoriamente senza troppi scrupoli. Hanno avvertito un pericolo ed hanno fatto i soldati, e cioè il mestiere per cui sono pagati. 

Per questo, con un vergognoso inganno, sono stati di fatto sequestrati per quasi un anno da uno Stato che dovrebbe essere nostro amico e che- praticando con loro una tecnica sadica del rinvio sistematico di decisioni che avrebbero dovuto essere immediate e scontate- ha umiliato la divisa che indossano, la bandiera sotto la quale hanno adempiuto al compito affidato, lo Stato che servono ed il governo che lo rappresenta. 
Nel frattempo questo Stato, il Nostro, ha risarcito le famiglie delle presunte vittime e soltanto dietro il versamento di una ulteriore mega-cauzione, dopo l’ennesimo beffardo rinvio della decisione di cui sopra, hanno ottenuto di poter passare il Natale a casa, prevìì impegni super-solenni a rientrare per farsi- chissà quando- processare per un reato che non c’è e che comunque, se c’è, è stato compiuto in casa nostra ed è pertanto competenza dei nostri organi giudicanti. 
Ebbene, questo impegno, da chiunque assunto, estorto a seguito di un inganno e per effetto di un comportamento illegittimo e prepotente, è moralmente e giuridicamente nullo, e non deve essere mantenuto. Abbiamo il diritto ed il dovere di tenerci i nostri Soldati, non riconsegnandoli ai loro persecutori.
Gli Stati Uniti non ci hanno mica consegnato né chi si macchiò del misfatto del Cermis né chi sparò a Callipari. I tedeschi si tengono stretti anche i peggiori criminali sopravvissuti agli orrori della Seconda guerra mondiale, e non ci hanno restituito nemmeno Kappler, quello delle Ardeatine, fuggito dal nostro carcere in una valigia. Non soltanto non li abbiamo reclamati, i boia slavi delle foibe, ma addirittura paghiamo loro una pensione, così come ci siamo giustamente ben guardati dal consegnare a Tito i nostri ufficiali,impudentemente accusati di crimini inesistenti quando semmai sono stati vittime e testimoni di crimini altrui, difendendone le popolazioni locali.
Non sono due criminali, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone: sono due soldati italiani che hanno compiuto il loro dovere adempiendo al compito loro affidato in territorio italiano. Non abbiamo né il dovere né il diritto di riconsegnarli a chi ha già dimostrato di non avere alcun riguardo non soltanto per loro, ma anche per la nostra Nazione che ne reclamava la restituzione. A nessun altro che a noi, tramite i nostri organi giudicanti, tocca valutarne i comportamenti. Hanno pagato, abbiamo pagato anche troppo. Non devono, non dobbiamo più nulla ai loro persecutori.

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