NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

sabato 22 dicembre 2012

Interessante iniziativa


Nord e Sud: ve li raccontiamo su Focus Storia


Un anno fa abbiamo festeggiato i 150 anni dell’Unità d’Italia. Eppure le diffidenze fra Nord e Sud restano radicate. Perché? Forse le radici di una visione “a due velocità” del nostro Paese risalgono proprio agli anni intorno al 1860, quando si fece l’Italia?
 È una vicenda, quella del Risorgimento, che molti danno per scontata: una campagna di liberazione del Sud guidata dai Sa­voia, dai garibaldini che fecero sollevare la Sicilia e dai liberali del Nord. Ma non tutti sono d’accordo: c’è chi, nel Meridione, rimpiange il Regno delle Due Sicilie, e chi, al Nord, cerca nell'annessione dell’Italia Meridionale le cause dei mali nazionali. 
Per gli storici si tratta di interpretazioni ideologiche, che non tengono conto di una domanda chiave: come si viveva davvero nei due regni? Quali erano le situazioni reali?
Rispondiamo a queste domande su Focus Storia n° 75 (in edicola dal 21 dicembre 2012) e grazie al nostro progetto su Twitter (www.focusstoria.it/nordsud) con un viaggio nelle due Italie di metà Ottocento, all’epoca di Vittorio Emanuele II di Savoia e del suo dirimpettaio Ferdinando II di Borbone. 
Ne risulta una “fotografia” basata su fonti e dati statistici che vi riserverà più di una sorpresa. Alla fine del dossier troverete anche una ricostruzione, al limite della fantastoria, di  come sarebbe oggi il nostro Paese se invece dei Savoia avessero vinto i Borbone. Migliore o peggiore?

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