NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

martedì 9 aprile 2013

Il Pannunzio ad Alassio ricorda Umberto II di Savoia -

Alassio. 
Domenica prossima alle 17, all’Hotel Savoia di Alassio, in via Milano 14, la sezione del ponente ligure del Centro Pannunzio, in collaborazione con l’Associazione Internazionale Regina Elena o.n.l.u.s., organizzerà un incontro storico dedicato al ricordo di Umberto II di Savoia, ultimo Re d’Italia, morto trent’anni fa in esilio.

Sono in programma interventi del generale di Corpo d’Armata Franco Cavarezza, già comandante della Regione Militare Nord e del prof. Pier Franco Quaglieni, storico contemporaneista e direttore generale del Centro Pannunzio. L’attrice Milli Conte leggerà un racconto di Giovannino Guareschi sull’esilio del sovrano. L’introduzione ed il coordinamento saranno a cura di Marco Servetto.
L’evento realizzato con il contributo della Fondazione De Mari e in collaborazione con l’Hotel Savoia di Alassio.
Afferma Pier Franco Quaglieni: ”Ho conosciuto personalmente in più occasioni Umberto ed ho avuto modo, pur giovanissimo, di apprezzarne la signorilità, il distacco storico, il realismo politico. Era un uomo che ebbe dalla vita grandi dolori che seppe affrontare con dignità. Ricordarlo a 30 anni dalla sua morte consentirà di trarre un bilancio storico distaccato, “senza servo encomio e senza codardo oltraggio”, per dirla con Manzoni. Il Generale Cravarezza nel corso del suo intervento presenterà fotografie rare, ripercorrendo la sua vita militare dall’Accademia di Modena alla partecipazione alla Guerra di Liberazione, dove si distinse a Montelungo.

A parere unanime di quasi tutti i protagonisti politici del 44 - 46, Umberto seppe dimostrare capacità di mediazione e volontà di dialogo, dimostrate anche dalla scelta di Falcone Lucifero come suo ministro. Lucifero proveniva dal partito socialista di Matteotti e Umberto II scelse come suo motto “L’Italia innanzitutto” e “Autogoverno di popolo e giustizia sociale”, indicando quale sarebbe potuta essere la sua concezione della nuova monarchia dopo le vicende terribili del fascismo e della guerra.

Luigi Barzini Jr., che gli fu amico nei giorni arroventati del referendum, scrisse: ”Umberto sarebbe stato un ottimo presidente della Repubblica”. 
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G.D. 03-04-2013

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