NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

domenica 21 aprile 2013

La montagna ha partorito il topolino

La montagna è quella inutile pletora di delegati chiamati a conclave per eleggere il capo dello stato repubblicano. E il topolino non è riferito alla persona di Napolitano, uomo che merita rispetto e cui va riconosciuto comunque un senso dello Stato di sicuro infinitamente superiore a quello dei partiti che se ne contendevano la successione, ma alla soluzione che hanno potuto trovare.

E' evidente che il clima di civile guerra ideologica tra le due-tre fazioni, portato all'estremo, non potrà mai produrre un capo dello stato che possa incarnare le caratteristiche che questo dovrebbe avere.

La situazione ricorda quella del 1922. Tre grandi partiti che non trovano accordo per far uscire l'Italia dal caos. 

E ci si è ridotti a mendicare l'autorevolezza di un presidente di 87 anni che forse aveva diritto a godersi la vecchiaia piuttosto che fare l'unico maestro in mezzo ad una banda di ragazzini scalmanati che rischiano di tirare giù la scuola ancor più di quello che non hanno già fatto.

Patetiche le invocazioni del nuovo capopopolo Grillo alla piazza. Il successo deve avergli dato alla testa. Pensava con il 30% di imporre il proprio candidato a tutta Italia? Non ci è riuscito il PD ad imporre Prodi e lui evoca il colpo di Stato per una elezione in cui i suoi elettori (grandi) avevano lo stesso diritto che avevano gli altri e lo hanno esercitato?

E chi avrebbe dovuto essere questo altro presidente? Un altro di 80 anni, con un sacco di soldi di pensione, che ha l'indubbio merito agli occhi di tanta gente di essere schierato contro Berlusconi e quindi contro quella fetta di popolo italiano che in lui si riconosce, forse più per timore di questa sinistra che per reale amore.

E' in questo momento che un movimento monarchico forte e ben organizzato dovrebbe far valere gli enormi vantaggi di un'altra Istituzione che può permettersi di guardare agli interessi nazionali invece che a quelli dei partiti.

Non ci stancheremo di invitare i monarchici all'unità.


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