NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

giovedì 16 aprile 2015

L’ Inglese che viaggiò con il Re e Badoglio

Gianluca Barneschi


Capita raramente di poter recensire un volume riferito ad operazioni “covert” che abbini caratteristiche di esaustività e di considerevole approfondimento documentale a doti di leggibilità e a uno stile di scrittura spesso accattivante, in grado di interessare e avvincere in tal modo studiosi e specialisti (come pure i lettori meno preparati) nella descrizione di una “spy story” autentica, i cui tratti sono spesso in grado di superare le più fantasiose trame di film e romanzi per l’ eccezionalità e l’ importanza degli eventi in essa descritti.
E’ questo il caso del saggio che Gianluca Barneschi  (L’Inglese che viaggiò con il Re e Badoglio - Libreria Editrice Goriziana,  Pagg. 282, E. 24,00 ) – con pari qualità di ricercatore d’ archivio e di scrittore di livello – dedica alla figura dell’ agente Richard “Dick” Mallaby il quale, facente parte dello “Special Operations Executive” (S.O.E. una delle branche più esclusive e meno note, all’ epoca, dei Servizi britannici), si trovò letteralmente “catapultato” nei fatti armistiziali del settembre 1943, giocando in essi un ruolo allo stesso tempo fondamentale per l’ uscita dell’ Italia dal secondo conflitto mondiale e pericoloso per la sua incolumità fisica, considerando i non pochi rischi che il fallimento avrebbe potuto comportare.
Caduto in mano italiana nella zona del Lago di Como ad agosto 1943, Mallaby fu ben presto utilizzato – in ragione della sua esperienza nel campo della telegrafia e per il ruolo da lui ricoperto nell’ ambito del “S.O.E. – come vero e proprio “ufficiale di collegamento” tra il Comando Supremo italiano e i vertici degli Alleati nelle difficili trattative che portarono all’ armistizio del settembre 1943.
Questo peculiare ruolo fece sì che Mallaby potesse anch’ egli inbarcare, il 10 settembre 1943, sulla corvetta Baionetta, insieme alle massime cariche politiche e militari italiane, raggiungendo infine il Sud.
Un seconda missione, a febbraio del 1945, vide Mallaby nuovamente impegnato nell’ Italia settentrionale, questa volta al fine di stabilire contatti con gli italo-tedeschi in vista dell’ ineluttabile, e ad essi ormai sfavorevole, esito del conflitto.
L’ Inglese che Viaggiò con il Re e Badoglio si avvale di un imponente ed esaustivo apparato di note e riferimenti documentali (assolutamente indispensabile in un’ opera riferita a queste particolari tematiche) che – costituendo di per se un vero e proprio “libro nel libro” – ne accresce il valore intrinseco e lo rende ancor più raccomandabile a quanti intendono approfondire gli aspetti meno noti, e sotto molti punti di vista più sorprendenti, delle vicende militari italiane tra il settembre 1943 e l’ aprile 1945.

M.B.

Libreria Editrice Goriziana, Pagg. 282

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