Data
l’ostensione della Sacra
Sindone dal 17
aprile al 24
giugno 2015, ritengo opportuno
ricordare un evento
di cui si
è venuti a conoscenza solo
da alcuni anni e cioè
il trasferimento segreto
della Sindone da
Torino al Monastero
di Montevergine, con una
sosta di due
settimane a Roma, al
Quirinale , nella Cappella detta
di Guido Reni, avvenuto nel
settembre 1939 e
durato fino al
29 ottobre 1946, quando
fu riconsegnata al
Cardinale Fossati, Arcivescovo di
Torino, su disposizione data
da S.M.Umberto II, il
10 giugno 1946, prima
di partire per
l’esilio, perché la riponesse
nuovamente nella cappella
destinato alla sua
custodia.
Il
trasferimento in questo
Monastero, sito ad oltre 1000 metri di
altitudine, sulle montagne campane, in
provincia di Avellino, fu
voluto e disposto
dal Re Vittorio
Emanuele III, che conosceva
bene questo Monastero, dove si
era recato più
volte in visita - ancora oggi
ricordato da una
grande lapide di
marmo, sita all’ingresso del
complesso monastico - sia per
sottrarla ai pericoli
della guerra, già scoppiata
in Europa, sia per
allontanarla da possibili
mire di Hitler, stranamente smanioso
di entrare in
possesso di oggetti
collegati alla figura
di Gesù Cristo.
Di
questa particolare cura
del Re per
la salvaguardia della
Sacra Sindone, vi era
stata altra occasione, anche questa
poco nota, nel 1916, durante
la prima Guerra
Mondiale, nel timore di
possibili bombardamenti aerei, con
il suo spostamento, in questo
caso sempre a Torino,
in una
stanza sotterranea opportunamente attrezzata
ed arredata.
Domenico Giglio
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