Non
solo Pd, FI o M5S. Si, perché nell'universo politico italiano esiste ed è
attivo anche il movimento “Italia Reale-Stella e Corona”, soggetto patriottico
e risorgimentale che vuol essere una continuazione degli storici pariti
monarchici che per decenni furono una componente importante nella vita della
nazione. Abbiamo intervistato il loro presidente nazionale, Avv. Massimo
Mallucci de Mulucci.
-
Che cosa vuol dire, nel 2015 definirsi monarchici?
-Cercare
di far comprendere agli Italiani come sia fondamentale, non tanto cambiare
"maggioranza" ma cambiare veramente il sistema. Noi siamo per una
concezione della politica non astratta, nè settaria. La Monarchia, in effetti,
permette di mantenere i legami tra il popolo e la politica, mentre, con la
repubblica, si è venuta a creare una democrazia "senza popolo" (la
maggioranza degli Italiani non vota piu').
Il
Re è al di sopra delle parti, delle regioni, degli interessi, perchè non viene
eletto da una fazione o da un accordo di fazioni. Trae il proprio potere
direttamente dalla Legge e dalla Storia: per grazia di Dio e per volontà della
nazione. La Monarchia garantisce la continuità delle Stato, al di là dei delle
vicissitudini politiche; difende l'identità della Nazione, necessaria, oggi più
che mai, nei confronti di una Europa onnipotente, in mano a faccendieri che
accumulano ricchezze per pochi e distribuiscono miseria per molti.
-
E che senso ha, dopo 70 anni dal referendum istituzionale, definirsi
monarchici?
-Una
Nazione non puo' spogliarsi della facoltà di mutare, con mezzi legali, le sue
Leggi politiche, nè in alcun modo abdicare al suo potere costituente". Si
tratta di un concetto del Conte di Cavour, riportato su "il
Risorgimento" nel 1848. Dovendo fare un bilancio, stiamo vivendo un
sistema che ha istituzionalizzato la corruzione e diffuso l'insicurezza, ha
creato privilegi per i "padroni della politica" che non rinunciano a
nulla ma non garantiscono lavoro e futuro. Come nel Risorgimento, dopo 70 anni
di Repubblica, dobbiamo restituire l'Italia agli Italiani, contro una super
Europa alla quale siamo stati venduti e dove i poteri forti fanno gli affari
loro colpendo i risparmi delle famiglie.
-
Il vostro nome ed il vostro simbolo riprendono la celebre sigla "Stella e
Corona" che fu di Lauro e Covelli. E' un semplice tributo o c'è una
continuità storica tra voi e loro?
-Noi
continuiamo ad essere la Destra Popolare, Nazionale e Identitaria, Cattolica,
Monarchica senza pregiudiziali. E' questo il motivo per cui proponiamo la
"Monarchia" come progetto politico, a possibile coronamento di un
vasto programma di rinnovamento sociale e dello Stato. Porre la famiglia al
centro della Società ed attuare una politica di aiuti finanziari a favore di
chi si occupa di anziani e bambini in modo sussidiario allo Stato.
Pretendere
sicurezza nei posti di lavoro: l'Italia, in Europa, ha il numero maggiore di
incidenti sul lavoro, i salari piu' bassi ed i contributi piu' alti.
-
Come giudica il revisionismo antisabaudo che sembra fare capolino in questi
ultimi tempi? Si parla di " Saboia", di " sacco del Sud",
di eroismo brigantesco..
-Siamo
alla fine di un sistema asfittico che ha distrutto la Patria, è ovvio che si
diffondano rancori e divisioni. Noi vorremmo far comprendere come la Storia
d'Italia sia il frutto di varie componenti. Tutti hanno costruito la nostra
Patria: Monarchici e Repubblicani, Cattolici e laici. Il Piemonte Sabaudo,
grazie allo Statuto mai rinnegato, con il suo esercito, la buona politica di
Massimo d'Azeglio, l'impeto di Garibaldi e la diplomazia di Cavour, il lealismo
Borbonico e Pontificio. Il giorno che sapremo vedere tutto questo, senza
separazioni di trincee, saremo una vera Nazione.
Il
revisionismo antisabaudo è portato avanti da gruppi manovrati da chi vuole
portarci verso la "repubblica universale" che dovremmo, tutti,
combattere. Altro che " sacco del Sud". Se volessi essere polemico
potrei dire, riferendomi ai drammi di questi tempi, che il primo vero grande
esodo fu quello delle famiglie di lingua italiana che emigrarono dalla Dalmazia
e dall'Istria, già nel 1800, per sfuggire all'oppressione dell'Impero
Asburgico. Nel Sud, poi, le popolazioni vivevano in uno stato di vera
schiavitù, sottoposti all'arbitrio dei feudatari, dei briganti e del malgoverno
napoletano.
-
E' appena caduto il centesimo anniversario dell'ingresso del nostro Paese del
primo conflitto mondiale, altra esperienza oggi al centro di qualche critica
revisionista. Che significato ha il '15/'18 per voi monarchici?
-Si
tratta del completamento dell'Unità Nazionale, con Trieste liberata.
Revisionismo? Pensi che 68000 giovani Italiani, figli di emigrati da tutte le
Regioni, tornarono volontariamente dalle Americhe per arruolarsi sotto la
bandiera del Regno. Allora si cementò veramente l'unità degli Italiani e, pochi
sanno che la principale organizzazione "Borbonica Napoletana" si
sciolse, "dopo la vittoria", comprendendo la necessità di essere
tutti uniti.
-
Progetti nell'immediato?
-Consolidare
il nostro Movimento Politico sul territorio e presentare nostre liste a Roma ed
in altre importanti Città, al fine di prepararci per le Elezioni Politiche. In
ogni caso i voti dei Monarchici non saranno piu' considerati come scontati e
dovuti.
-
Siamo partiti piano, concludiamo forte, Savoia o Aosta?
-Il
problema non si pone, CASA SAVOIA E' UNA ed i vari Principi hanno diversi
ruoli. Per noi non non vi sono divisioni, queste sono state create da individui
che credono di potersi appropriare di posizioni di comando, sfruttando il Nome
di Questo o Quell'altro appartenente alla nostra Casa Reale. Per quanto mi
riguarda non vi è dubbio alcuno: rispetto per tutti, sulla base di ciò che deve
essere: Re Umberto II, Vittorio Emanuele, Emanuele Filiberto, Amedeo, Aimone.
http://www.ilsitoditalia.it/content/190-tra-modernit%C3%A0-e-tradizione-intervista-massimo-mallucci-presidente-nazionale-dei-monarchi
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