NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

martedì 24 novembre 2015

Tra modernità e tradizione: intervista a Massimo Mallucci, presidente nazionale dei monarchici di "Italia Reale-Stella e Corona"

Davide Simone

Non solo Pd, FI o M5S. Si, perché nell'universo politico italiano esiste ed è attivo anche il movimento “Italia Reale-Stella e Corona”, soggetto patriottico e risorgimentale che vuol essere una continuazione degli storici pariti monarchici che per decenni furono una componente importante nella vita della nazione. Abbiamo intervistato il loro presidente nazionale, Avv. Massimo Mallucci de Mulucci.

- Che cosa vuol dire, nel 2015 definirsi monarchici?
-Cercare di far comprendere agli Italiani come sia fondamentale, non tanto cambiare "maggioranza" ma cambiare veramente il sistema. Noi siamo per una concezione della politica non astratta, nè settaria. La Monarchia, in effetti, permette di mantenere i legami tra il popolo e la politica, mentre, con la repubblica, si è venuta a creare una democrazia "senza popolo" (la maggioranza degli Italiani non vota piu').

Il Re è al di sopra delle parti, delle regioni, degli interessi, perchè non viene eletto da una fazione o da un accordo di fazioni. Trae il proprio potere direttamente dalla Legge e dalla Storia: per grazia di Dio e per volontà della nazione. La Monarchia garantisce la continuità delle Stato, al di là dei delle vicissitudini politiche; difende l'identità della Nazione, necessaria, oggi più che mai, nei confronti di una Europa onnipotente, in mano a faccendieri che accumulano ricchezze per pochi e distribuiscono miseria per molti.

- E che senso ha, dopo 70 anni dal referendum istituzionale, definirsi monarchici?
-Una Nazione non puo' spogliarsi della facoltà di mutare, con mezzi legali, le sue Leggi politiche, nè in alcun modo abdicare al suo potere costituente". Si tratta di un concetto del Conte di Cavour, riportato su "il Risorgimento" nel 1848. Dovendo fare un bilancio, stiamo vivendo un sistema che ha istituzionalizzato la corruzione e diffuso l'insicurezza, ha creato privilegi per i "padroni della politica" che non rinunciano a nulla ma non garantiscono lavoro e futuro. Come nel Risorgimento, dopo 70 anni di Repubblica, dobbiamo restituire l'Italia agli Italiani, contro una super Europa alla quale siamo stati venduti e dove i poteri forti fanno gli affari loro colpendo i risparmi delle famiglie.

- Il vostro nome ed il vostro simbolo riprendono la celebre sigla "Stella e Corona" che fu di Lauro e Covelli. E' un semplice tributo o c'è una continuità storica tra voi e loro?
-Noi continuiamo ad essere la Destra Popolare, Nazionale e Identitaria, Cattolica, Monarchica senza pregiudiziali. E' questo il motivo per cui proponiamo la "Monarchia" come progetto politico, a possibile coronamento di un vasto programma di rinnovamento sociale e dello Stato. Porre la famiglia al centro della Società ed attuare una politica di aiuti finanziari a favore di chi si occupa di anziani e bambini in modo sussidiario allo Stato.

Pretendere sicurezza nei posti di lavoro: l'Italia, in Europa, ha il numero maggiore di incidenti sul lavoro, i salari piu' bassi ed i contributi piu' alti.

- Come giudica il revisionismo antisabaudo che sembra fare capolino in questi ultimi tempi? Si parla di " Saboia", di " sacco del Sud", di eroismo brigantesco..
-Siamo alla fine di un sistema asfittico che ha distrutto la Patria, è ovvio che si diffondano rancori e divisioni. Noi vorremmo far comprendere come la Storia d'Italia sia il frutto di varie componenti. Tutti hanno costruito la nostra Patria: Monarchici e Repubblicani, Cattolici e laici. Il Piemonte Sabaudo, grazie allo Statuto mai rinnegato, con il suo esercito, la buona politica di Massimo d'Azeglio, l'impeto di Garibaldi e la diplomazia di Cavour, il lealismo Borbonico e Pontificio. Il giorno che sapremo vedere tutto questo, senza separazioni di trincee, saremo una vera Nazione.

Il revisionismo antisabaudo è portato avanti da gruppi manovrati da chi vuole portarci verso la "repubblica universale" che dovremmo, tutti, combattere. Altro che " sacco del Sud". Se volessi essere polemico potrei dire, riferendomi ai drammi di questi tempi, che il primo vero grande esodo fu quello delle famiglie di lingua italiana che emigrarono dalla Dalmazia e dall'Istria, già nel 1800, per sfuggire all'oppressione dell'Impero Asburgico. Nel Sud, poi, le popolazioni vivevano in uno stato di vera schiavitù, sottoposti all'arbitrio dei feudatari, dei briganti e del malgoverno napoletano.

- E' appena caduto il centesimo anniversario dell'ingresso del nostro Paese del primo conflitto mondiale, altra esperienza oggi al centro di qualche critica revisionista. Che significato ha il '15/'18 per voi monarchici?
-Si tratta del completamento dell'Unità Nazionale, con Trieste liberata. Revisionismo? Pensi che 68000 giovani Italiani, figli di emigrati da tutte le Regioni, tornarono volontariamente dalle Americhe per arruolarsi sotto la bandiera del Regno. Allora si cementò veramente l'unità degli Italiani e, pochi sanno che la principale organizzazione "Borbonica Napoletana" si sciolse, "dopo la vittoria", comprendendo la necessità di essere tutti uniti.

- Progetti nell'immediato?
-Consolidare il nostro Movimento Politico sul territorio e presentare nostre liste a Roma ed in altre importanti Città, al fine di prepararci per le Elezioni Politiche. In ogni caso i voti dei Monarchici non saranno piu' considerati come scontati e dovuti.

- Siamo partiti piano, concludiamo forte, Savoia o Aosta?

-Il problema non si pone, CASA SAVOIA E' UNA ed i vari Principi hanno diversi ruoli. Per noi non non vi sono divisioni, queste sono state create da individui che credono di potersi appropriare di posizioni di comando, sfruttando il Nome di Questo o Quell'altro appartenente alla nostra Casa Reale. Per quanto mi riguarda non vi è dubbio alcuno: rispetto per tutti, sulla base di ciò che deve essere: Re Umberto II, Vittorio Emanuele, Emanuele Filiberto, Amedeo, Aimone.

http://www.ilsitoditalia.it/content/190-tra-modernit%C3%A0-e-tradizione-intervista-massimo-mallucci-presidente-nazionale-dei-monarchi

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