NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

domenica 23 luglio 2017

GLI ANNIVERSARI REPUBBLICANI


Domenico   Giglio  

E’ incredibile che le repubbliche non abbiano migliori date per  celebrare la loro nascita, date che andrebbero invece  dimenticate per il loro intrinseco carattere partigiano, se non  addirittura contrario ai principi che vorrebbero esaltare.
Cominciamo dalla Francia che celebra il 14 luglio un eccidio  quale  fu la cosiddetta “presa della Bastiglia”. La  storia dice che nella  famosa Bastiglia, assunta  dai  repubblicani  come  simbolo  del  potere  monarchico, in  quel  famoso  giorno, non  vi  erano  che  alcuni  detenuti   comuni  ed  una  modesta  guarnigione, che  fu  quasi  del tutto  trucidata , per  cui  richiamare  libertà  e  fraternità  è  offensivo  per  entrambi  i  termini  dal  momento  che  trattata  la  resa  della  fortezza , con  salvezza  della  vita  dei  superstiti, la  stessa  resa  fu  disattesa  ed  il comandante  della  Bastiglia, De  Launay, fu  decapitato  e  la  sua  testa  mozza  innalzata  su  una  picca!
Inoltre, sempre per la storia, la Francia rimase Regno ancora  per  diversi anni e ben altre date potevano essere ricordate, come, ad  esempio quando fu approvata la dichiarazione dei diritti  dell’uomo, che aveva un ben  diverso valore  e  significato  e  che  avvenne ancora sotto Luigi  XVI, quando sembrò  che  si  potesse arrivare  ad una Monarchia Costituzionale.
Venendo  poi  all’Italia  ricordare  il  2  giugno  quale  “festa”  della  repubblica, suona  offesa  a  quella, quasi  metà, degli  elettori  che  avevano  votato  per  la  Monarchia  dei  Savoia e  anche  sul  25  aprile  “festa  nazionale”, molto ci sarebbe da discutere. Anche  qui  potevano  essere  scelte  altre  date , come  il  famoso, oggi  dimenticato, 4  novembre  che  aveva  vista  la  sola  grande  vittoria dell’Italia unita ed a proposito delle ricorrenze  ricordiamoci  che  la  grande  festività  dell’Italia  Monarchica, era  la prima domenica di  giugno, “Festa  dello  Statuto”, cioè  di  quella  Carta  Costituzionale  che  dal  1848, aveva  accompagnato  e  guidato  la  nostra  storia  unitaria.


1 commento:

  1. Le affermazioni dell'Ing. Giglio sono,come al solito,impeccabili. Tutti i monarchici dovrebbero ringraziarlo pubblicamente,e diffondere il più possibile,quanto scrive. Sulla metà degli Italiani che votò Monarchia nel 1946,ricordo che il segretario particolare di Togliatti (comunista e repubblicano come il suo Capo) Massimo Caprara,ci fece sapere quello che il c.d. Migliore gli riferì sul risultato referendario:"parto PILOTATO".
    Andreotti sgridò Caprara,ma non volle smentirlo. Perché era un fatto VERO. Da insabbiare per i repubblicani,non era una panzana.
    Ergo:la Monarchia vinse (forse di poco,ma vinse) il 2 giugno.
    Pietro Pisu*Cagliari.

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