NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

venerdì 4 agosto 2017

Estate al castello di Racconigi

Tra le bellezze cuneesi di cui spesso ci dimentichiamo


di Fiorella Avalle Nemolis

Una giornata agostana: un viaggio nel tempo tra i fasti del castello reale di Racconigi, in provincia di Cuneo.
Marzio ed io, quest'anno, optiamo per vacanze “nostrane” con piccoli spostamenti in giornata. La nostra provincia Granda, tra borghi e castelli, offre bellezze e arte di cui spesso ci dimentichiamo. Il Castello reale di Racconigi è un'eccellenza tra questi. Ad attrarci è il suo Parco, premiato nel 2010 come il più bello d'Italia.
Riserviamo la visita al parco per il pomeriggio. Alle nove la biglietteria apre, non perdiamo tempo. L'ingresso principale al castello è un grandissimo piazzale di ghiaia fine e curatissima, con lo scalone che conduce al primo piano nobile. Il sole picchia e ci affrettiamo a percorrelo per raggiungere l'immenso e maestoso ingresso.
Alzo il naso all'insù e avvisto una curiosa attrazione: i nidi delle cicogne in bilico sui tetti. E' nota alle spalle del Castello reale l'oasi di questi inconfondibili uccelli. E' un premio, all'ingresso del salone d'Ercole, al piano nobile, lasciarsi alle spalle luce accecante e calura, per la gradevole sensazione di fresco e penombra.
Già si percepisce l'importanza degli ambienti, ampi e lussuosi, con funzione di rappresentanza. Nel castello, anche se luogo di villeggiatura della famiglia reale, si svolgeva anche un'intensa vita di relazione. Quindi, fasto prestigio e potere, per momenti pubblici della vita di corte. Incontri per questioni di stato, con ospiti illustri, ministri, ambasciatori e importanti dignitari.
Non mancavano pranzi di gala e feste da ballo, a cui davano vita i nobili di corte, e anche cerimonie importanti: vi nacque nel 1904 l'ultimo re d'Italia, Umberto II; nel 1909 ci fu la vista in Italia dello zar di Russia Nicola II; nel 1925 si svolsero le nozze della principessa Mafalda; e nel 1930, quelle del principe Umberto II, che ricevette in dono la residenza.

Impossibile e riduttivo descrivere ogni ambiente. E' un mondo così lontano dal nostro! Immagino e sento il fruscio delle sete che avvolgono le dame, strizzate in crudeli corsetti, da cui esplodono audaci décolleté, che ben poco lasciano all'immaginazione, ma perfetti per ostentare preziosissimi gioielli, simbolo di opulenza. Curioso, però, fosse scandalo mostrare le caviglie... E le acconciature elaboratissime che ondeggiavano nel loro incedere, cauto, ma elegante. Ammirevole destrezza nel scendere e salire infiniti scaloni con vesti pari a un'armatura.
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http://www.cuneocronaca.it/un-giorno-al-castello-di-racconigi-tra-le-bellezze-di-cui-spesso-ci-dimentichiamo

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