NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

sabato 7 ottobre 2017

Gli universitari monarchici per l'unità politica nel 1954

Nella corposa rivista "Monarchia" del 1954, diretta da Giovanni Semerano, abbiamo trovato la mozione di sinistra al Congresso Nazionale del PNM con riflessioni e proposte, che abbiamo riportato come documento storico e come spunto di approfondimento su un Partito che ci rappresentava e sapeva esprimere tanto.
In coda alla rivista abbiamo trovato brani di un'intervista al Sovrano in Esilio, di Mario Viana, "Casa Savoia e la classe operaia", che già sono stati pubblicati sul sito fratello e principe www.reumberto.it .

Ancora abbiamo trovato questa riflessione su una delle scissioni che hanno interessato la comunità monarchica, sicuramente la più grave, fino ad annichilirla, scissione di cui si è abbondantemente parlato nel libro "Il Partito Nazionale Monarchico", anch'esso già pubblicato, questa volta sul nostro blog.

C'è questo trafiletto sull'unità operativa che seppero trovare gli studenti monarchici nelle elezioni per la rappresentanza studentesca nelle università con una "Associazione goliardica Nazionale "Stella d'Italia" che seppe riunire i monarchici nazionali e popolari in un'unica lista.
Buon esempio che venne recepito tardivamente e di cui c'è ancora bisogno ove si constati che siti monarchici non sono capaci di scambiarsi link per permettere di incrementare le visite e quindi la diffusione della conoscenza delle idee e della storia dei monarchici italiani, attenti non solo alla vituperata questione dinastica ma anche a quanto siano più realisti e più ammantati di gloriosi mantelli e luccicanti decorazioni.
Di questa incapacità abbiamo preso dolorosamente atto in 15 anni di presenza sul web.

Non abbiamo nessun riferimento grafico della "l’Associazione Goliardica nazionale «Stella d’Italia»" e per questo proponiamo ai lettori l'immagine della decorazione dell'Ordine Coloniale Stella d'Italia, Ordine Cavalleresco del Regno d'Italia per i benemeriti delle Colonie italiane, che era molto bella, pensando che forse vi somigliava.
Se tra i nostri lettori vi fosse qualcuno in possesso di fonti relative a questa associazione speriamo voglia condividerle. 






Tra Lauro e Covelli i giovani hanno scelto l’unione


di Roberto Gaetani

Un fatto nuovo in questi giorni è accaduto nell’ambiente monarchico, ed anche se non ha sollevato scalpore, pertuttavia è degno di essere notato.
Dal 9 al 13 dicembre si terranno all’Università di Roma le elezioni per l’assemblea CMT Organismo Rappresentativo Universitario Romano, e di fronte ai cattolici di «Intesa», ai missini di « Caravella », ai comunisti di «Rinascita» ed all’U.G.R., maschera indipendente dei residuati comunisteggianti dei partitini cosiddetti «democrazia laica», spesso con i comunisti in aperta collusione, si presenterà come negli anni passati l’Associazione Goliardica nazionale «Stella d’Italia».
Autonoma nella sua struttura e nella sua azione, codesta associazione è composta in maggioranza da elementi iscritti al Partito Nazionale Monarchico, i quali ne compongono anche il direttivo. Dopo l’ormai troppo tristemente famosa scissione del 2 giugno 1954, alcuni giovani monarchici romani passarono al partito che da essa prese vita, e lutto lasciava supporre che anche all’ Università essi avrebbero presentato liste proprie; ma dopo una serie di incontri fra elementi del P.N.M. e del P.M.P., l’accordo è stato raggiunto per cui, prescindendo nella maniera più assoluta dalle polemiche di
parte, i giovani monarchici di tutte le tendenze, si presenteranno con la « Stella d’Italia », nell’interesse dell’ideale che ovunque deve animare l’azione di monarchici veri.
Meditino i dirigenti dei partiti su questo avvenimento che dimostra in modo inequivocabile come, ove vi sia buona volontà si deve raggiungere. Credano pure costoro da ambedue le parti, l’accordo si può e che quando, come in campo giovanile, non vi sono in giuoco interessi o personalismi, non è difficile trovare il denominatore che tutti accomuna coloro che si battono per raggiungimento di un fine unico.
La « Stella d’Italia », diretta da nazionalmonarchici ha potuto accogliere nelle


sue file i monarchici popolari, senza per questo che gli imi si siano sentiti offesi o gli altri diminuiti nella loro dignità; possa questa essere la prima pietra di un nuovo edificio che tutti coloro i quali, oltre all’idea monarchica, molti altri fattori hanno tenuti uniti per 10 anni, debbono insieme ricostruire più alto e più saldo di prima.

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