NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

lunedì 19 marzo 2018

Savoia a Vicoforte: a sorpresa ieri la visita di Maria Gabriella

Tornano al centro dell'attenzione, locale e nazionale, le tombe di Vittorio Emanuele III e della Regina Elena di Savoia sepolte al Santuario di Vicoforte. E ancora una volta avviene nel segreto e nella riservatezza. Ieri, sabato 17 marzo, a sorpresa è arrivata anche Maria Gabriella di Savoia per rendere omaggio alle tombe dei nonni. La principessa Maria Gabriella, sorella dell'ultimo Vittorio Emanuele di Savoia (e con cui spesso è in contrasto) era attesa solo ad aprile. Era invece a Vicoforte in basilica durante la messa.
Se salme del Re e della Regina riposano nella cappella di San Bernardo dallo scorso dicembre. Prima quella della Regina Elena, avvenuta nel silenzio più totale, poi quella del Re, circondata invece da tutti i crismi tipici di un cerimoniale da memorial sabaudo. L’iniziativa di un rientro delle spoglie della stessa Regina Elena e del Re Vittorio Emanuele III (sepolto ad Alessandria d’Egitto), presa dai familiari di casa Savoia, risale come prima istanza al 2011, reiterata nel 2013 proprio da Maria Gabriella. Una richiesta fatta al vescovo di Vicoforte e al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

«Niente Pantheon: sento che qua sono nel posto giusto»

Maria Gabriella si è recata a visitare le due tombe al termine della messa mattutina, alla presenza del solo vicario generale, don Meo Bessone, e del prof Aldo Mola, storico di casa Savoia: «Sento che il Re e la Regina sono finalmente nel posto giusto - ha dichiarato a "La Stampa" -, sono di nuovo insieme e nel loro Paese». Era già stata a Vicoforte nel 2013, quando ci fu l'ultima e risolutiva richiesta ufficiale per il trasferimento delle salme. «Mio fratello Vittorio Emanuele IV sapeva del trasferimento. Non c'è stato segreto, ma prudenza. Non era possibile seppellirli a Superga. Il Pantheon non è mai neppure stato preso in considerazione. Grazie al presidente Mattarella per la mediazione che ha consentito questo risultato».


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