Il presidente dell’Unione Monarchica Italiana, l’avvocato Alessandro Sacchi, si è rivolto agli uomini delle Istituzioni con una lettera nella quale ha chiesto, nell’ambito delle riforme costituzionali, l’abrogazione dell’Articolo 139 che stabilisce la forma repubblicana come immutabile nei secoli. Secondo l’analisi di Sacchi “quella sancita dall’articolo 139 è una norma antidemocratica che mina gravemente la sovranità nazione, in aperto contrasto con l’Articolo 1 in cui la sovranità viene affidata al popolo”.
Per questo i monarchici si attendono dalla politica “un segnale che porti l’Italia fuori dall’ambigua situazione nella quale i Padri costituenti, per ragioni storiche ormai completamente superate, hanno posto il Paese. I popoli hanno il diritto di scegliersi le Istituzioni da cui essere governati”, afferma il presidente dell’Unione Monarchica Italiana.
La sollecitazione è contenuta in una lettera indirizzata, tra gli altri, al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al presidente e ai vicepresidenti del Senato, al presidente e ai vicepresidenti della Camera dei Deputati, al presidente del Consiglio dei ministri, al ministro delle Riforme e ai componenti delle Commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato.Ecco cosa recita l’articolo 139 della Costituzione Italiana:“La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale”.
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